venerdì 19 febbraio 2016


Perché sono vegano


“L’urlo di sofferenza che si leva da ogni dove è tanto greve ed assordante  da avermi imposto, anche se forse in ciechi tentativi, la ricerca di una via capace di condurmi alla salvezza in questa vita e su questa terra.
E proprio a partire da questa mia egoistica necessità di sopravvivenza, ho scoperto dapprima che la mia salvezza non può essere indipendente dalla salvezza degli altri esseri umani e poi, che non  può essere altro neppure rispetto alla salvezza della natura e dell’intero mondo che mi ospita.”
G.L.

Anch’io, come molti, di fronte a questo mondo sempre più alla deriva, dove predominano ingiustizia, violenza, prepotenza e ignoranza, il tutto nell’indifferenza dei più, mi sono detto: questo non è il mio mondo, la nostra civiltà non ha il diritto di chiamarsi tale, così come l’essere “umano” è ormai parola vuota, l’umanità si è persa dietro la ricerca di un benessere materiale inutile ed effimero. L’uomo, l’animale più “dotato”, con una intelligenza superiore ad ogni altro animale, si sta dimostrando, nelle sue azioni, il peggiore essere vivente su questa terra.
Allora mi sono chiesto: “è possibile uscire da questa spirale, può l’uomo diventare veramente essere umano”?
Da povero Maresciallo quale sono, so che la mia esistenza è ben piccola cosa di fronte a  questi grandi problemi. 
Ma mi sono ricordato che da piccolo mia madre mi mostrava i fiori nei prati e mi diceva di stare attento a non calpestarli e di non raccoglierli, perché hanno una vita breve e precaria, ma hanno il diritto di viverla pienamente. Sono vissuto insieme a cani e gatti che hanno sempre fatto parte della famiglia. Certo non parlavano, ma si facevano capire. E io potevo parlare con loro e mi consolavano nei momenti tristi.
E poi, mia madre, spesso mi diceva di guardare il cielo, nella sua immensa bellezza, “così puoi capire che pur essendo un esserino piccolo e indifeso fai parte di un grande universo”.
La stessa sensazione che, ormai adulto,   provavo tutte le volte che giungevo in cima ad una montagna. Non ero più io, ma diventavo parte di un tutto, e finalmente mi sentivo in pace con me stesso e con il mondo.
E allora ho capito. Sta in noi la differenza che può cambiare il mondo, nel nostro agire quotidiano, nella consapevolezza delle nostre azioni.
La nostra felicità ed anche la nostra sopravvivenza non possono essere disgiunte da quelle di tutti gli esseri viventi; la nostra piccola esistenza è profondamente legata a tutto ciò che ci circonda. Se manchiamo di rispetto alla natura, agli animali, agli altri esseri umani, manchiamo di rispetto e danneggiamo noi stessi.
Questa consapevolezza ci porta in modo naturale a modificare le nostre scelte e il nostro stile di vita.
Per questo sono vegano.
Mangiare rappresenta il gesto più incisivo per la salvaguardia dell’ambiente e  delle sue risorse.
Ha a che fare con il tipo di società, con i rapporti che costruiamo, con la democrazia e la giustizia. Modificare il proprio modo di mangiare, fare la scelta di un’alimentazione vegana  è un passo importante nella giusta direzione.
Serve al mondo e quindi direttamente ed essenzialmente a noi stessi.   


Maresciallo Uccellatore