Perché sono vegano
“L’urlo
di sofferenza che si leva da ogni dove è tanto greve ed assordante da avermi imposto, anche se forse in ciechi
tentativi, la ricerca di una via capace di condurmi alla salvezza in questa
vita e su questa terra.
E
proprio a partire da questa mia egoistica necessità di sopravvivenza, ho
scoperto dapprima che la mia salvezza non può essere indipendente dalla
salvezza degli altri esseri umani e poi, che non può essere altro neppure rispetto alla
salvezza della natura e dell’intero mondo che mi ospita.”
G.L.
Anch’io,
come molti, di fronte a questo mondo sempre più alla deriva, dove predominano
ingiustizia, violenza, prepotenza e ignoranza, il tutto nell’indifferenza dei
più, mi sono detto: questo non è il mio mondo, la nostra civiltà non ha il
diritto di chiamarsi tale, così come l’essere “umano” è ormai parola vuota, l’umanità
si è persa dietro la ricerca di un benessere materiale inutile ed effimero. L’uomo,
l’animale più “dotato”, con una intelligenza superiore ad ogni altro animale,
si sta dimostrando, nelle sue azioni, il peggiore essere vivente su questa
terra.
Allora
mi sono chiesto: “è possibile uscire da questa spirale, può l’uomo diventare
veramente essere umano”?
Da
povero Maresciallo quale sono, so che la mia esistenza è ben piccola cosa di
fronte a questi grandi problemi.
Ma mi
sono ricordato che da piccolo mia madre mi mostrava i fiori nei prati e mi
diceva di stare attento a non calpestarli e di non raccoglierli, perché hanno
una vita breve e precaria, ma hanno il diritto di viverla pienamente. Sono
vissuto insieme a cani e gatti che hanno sempre fatto parte della famiglia.
Certo non parlavano, ma si facevano capire. E io potevo parlare con loro e mi
consolavano nei momenti tristi.
E
poi, mia madre, spesso mi diceva di guardare il cielo, nella sua immensa
bellezza, “così puoi capire che pur essendo un esserino piccolo e indifeso fai
parte di un grande universo”.
La
stessa sensazione che, ormai adulto, provavo
tutte le volte che giungevo in cima ad una montagna. Non ero più io, ma diventavo
parte di un tutto, e finalmente mi sentivo in pace con me stesso e con il
mondo.
E allora
ho capito. Sta in noi la differenza che può cambiare il mondo, nel nostro agire
quotidiano, nella consapevolezza delle nostre azioni.
La
nostra felicità ed anche la nostra sopravvivenza non possono essere disgiunte
da quelle di tutti gli esseri viventi; la nostra piccola esistenza è
profondamente legata a tutto ciò che ci circonda. Se manchiamo di rispetto alla
natura, agli animali, agli altri esseri umani, manchiamo di rispetto e
danneggiamo noi stessi.
Questa
consapevolezza ci porta in modo naturale a modificare le nostre scelte e il
nostro stile di vita.
Per
questo sono vegano.
Mangiare
rappresenta il gesto più incisivo per la salvaguardia dell’ambiente e delle sue risorse.
Ha
a che fare con il tipo di società, con i rapporti che costruiamo, con la
democrazia e la giustizia. Modificare il proprio modo di mangiare, fare la scelta
di un’alimentazione vegana è un passo
importante nella giusta direzione.
Serve
al mondo e quindi direttamente ed essenzialmente a noi stessi.
Maresciallo Uccellatore