La mia cucina, le mie storie, le mie riflessioni. Le mie ricette per rendere la vita più semplice e più amica.
domenica 27 marzo 2016
lunedì 21 marzo 2016
E’ arrivata la primavera
Come vegano mi sento parte della natura che mi
circonda. Per questo quando arriva la primavera mi sento coinvolgere in questa
frenetica rinascita. Vedo gli
alberi, i primi fiori, i merli che cantano. Tutto si
sveglia e rinasce. Questa è per me la stagione più bella. Amo passeggiare nei
campi, respirare l’aria frizzante e sentirne il dolce profumo. Durante le mie
passeggiate ne approfitto per raccogliere i frutti di questa meravigliosa
terra. E allora raccogliamo un’abbondante manciata di foglie di tarassaco e
prepariamoci una squisita farinata con la ricetta che segue.
FARINATA DI TARASSACO
Metto in una terrina 200 gr. di farina di ceci e
aggiungo 400 gr. di acqua tiepida, un pizzico di sale e un cucchiaio d’olio.
Dopo aver ben
mescolato copro con un piatto e lascio riposare la pastella per qualche
ora.
Lavo bene le foglie di tarassaco e le trito abbastanza
finemente. Dopo qualche ora riprendo la pastella e tolgo la schiuma che si è
formata, aggiungo le foglie tritate e una macinata di pepe nero. Quindi prendo
una teglia bassa e abbastanza larga e, dopo averla oliata o coperta con carta
da forno, verso la pastella e metto a cuocere in forno per una ventina di
minuti.
La farinata è
buona sia calda che fredda, accompagnata
da una tenera insalatina primaverile.
Buon appetito.
Il tarassaco
(o dente di leone o piscialetto ), è una pianta erbacea depurativa e disintossicante, ottima per le
“pulizie di primavera” del nostro organismo, soprattutto per fegato e reni.
Vanno raccolte le foglie ancora tenere, prima
della fioritura; sono ottime anche crude
in insalata.
I fiori gialli, che tutti conosciamo, sono
invece ottimi per preparare squisite marmellate.
Anche le radici fatte seccare vengono usate per
preparare decotti purificanti.
E allora, buona passeggiata e buona raccolta.
Maresciallo Uccellatore
La tristezza di mangiare carne
Quante volte mi sono sentito dire: “Che tristezza voi vegani. Rinunciate a
saporiti piatti per cibarvi di insipida erba”.
Poi scopri che spesso costoro mangiano per abitudine
sempre le stesse cose, senza un minimo di consapevolezza sulle proprietà dei
cibi che introducono nel loro corpo (e le conseguenze che ne derivano) , e
tantomeno sulla loro provenienza.
Si documentassero un po’ sugli allevamenti di mucche,
di polli, tacchini, ecc. , su come vengono alimentati questi animali con
indubbi mangimi, ormoni e farmaci vari. E su come “vivono” in questi
lager, dove vengono costretti, per
soddisfare il nostro fabbisogno sempre maggiore di carne, uova e latticini.
Non c’è niente di più triste di un’alimentazione
basata sullo sfruttamento e l’uccisione di altri esseri viventi.
Coltivare la gentilezza e la consapevolezza migliora
la nostra salute fisica e mentale.
Cercare di vivere in armonia con ciò che ci circonda
può dare un senso ed una positività alla
nostra esistenza.
Maresciallo Uccellatore
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