giovedì 21 gennaio 2016

Cucina povera







GARUSLI e BOURGOLETTI                          
(ricetta per 4-6 persone)
                                              
Sono siciliano a amo il mare che mi ha visto nascere! Negli ultimi anni, tuttavia, devo ammettere di aver cominciato ad apprezzare anche la montagna, soprattutto d'estate. Nei mesi più caldi, non disdegno una bella passeggiata per le valli del Monte Rosa e fu proprio durante una di queste escursioni che feci una scoperta culinaria sensazionale.
Mi trovavo in Val Mastallone, sulle tracce di un sentiero poco conosciuto e ancor meno usato che, così avevo letto da qualche parte, conduceva ad una sperduta e suggestiva cappella in mezzo ai boschi. Passando nei pressi di un piccolissimo abitato, incrociai una vecchina, piccola piccola ma con un sorriso luminoso, largo e benevolo. Era tutta presa a raccoglier qualcosa, "erba" pensai io, "per la minestra" disse lei.
 Mi fermai a chiacchierare con quella vecchina e scoprii che sapeva riconoscere quasi ogni filo d'erba che le cresceva intorno e che di ognuno poteva dire se era buon per la tavola o solo per pulir le scarpe!
 Mi raccontò di come in montagna la vita è sempre stata dura e la povera gente aveva da sempre dovuto imparare a cavarsela, soprattutto durante i lunghi mesi invernali. In pochi minuti mi ritrovai seduto, con taccuino e penna alla mano, a prender nota della ricetta incredibile che segue.


INGREDIENTI                            

Garusli
Bourgoletti
Olio evo
Vino rosso

PREPARAZIONE

Cuocere i garusli in acqua finchè sono teneri, poi farli asciugare su un panno pulito.
Quindi friggerli in olio e poi aggiungere un po’ di sale. Sono ottimi con la polenta.

A parte, cuocere i bourgoletti in acqua un poco salata per almeno un’ora, e finchè sono teneri. Servirli ancora caldi, in una scodella con del vino rosso.

Curiosità: I garusli sono bucce di rape fatte seccare al sole.
I bourgoletti sono castagne secche, fatte seccare e conservate per l’inverno secondo l’uso della gente di montagna.


2 commenti:

  1. Molto interessante! Bel blog che seguiro. Poi se il maresciallo per caso ha dei consiglio su dove si possono trovare i garlusi mi raccomando!

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    Risposte
    1. Con piacere rispondo alla mia prima commentatrice.

      La rapa è un cibo povero, dei tempi duri, quando non si buttava niente, ma
      proprio niente, perché la fame era tanta.
      Si può dire il parente povero della patata, perché è quasi priva di sapore e
      per questo è entrata in molti proverbi e modi di dire (“testa di rapa”, “cavare sangue da una rapa” ecc..)
      Ci sono diversi tipi di rapa, quella bianca più insapore, quella rossa più piccantina.
      Si può acquistare facilmente al mercato.
      Le possiamo anche coltivare come le patate, e farne provvista per l’inverno.
      Della rapa con si butta niente: con le foglie si può preparare una buona pasta con le “cime di rapa”.
      Dopo averle lavate e sbucciate mettiamo da parete le bucce ed utilizziamo le rape a esempio per un bel minestrone.
      A questo punto prepariamo i garusli come indicato nella ricetta.
      E’ un piatto squisito e molto economico.
      Buon appetito!

      Maresciallo Uccellatore

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